Esprimiamo la nostra solidarietà alla giornalista Alessia Candito per il grave atto di violenza subìto nei suoi confronti a Palermo.
A quanto sarebbe emerso anche dalla nota del CDR sul quotidiano La Repubblica, la cronista sarebbe stata colpita da due manganellate e fatta cadere a terra dalle forze dell’ordine nella serata del 20 settembre, serata nella quale era impegnata a documentare l’intervento della polizia sui manifestanti scesi in piazza per contestare in un comizio elettorale di Giorgia Meloni.
In attesa di conoscere maggiori dettagli sull’accaduto, riteniamo sia intollerabile che una giornalista venga aggredita nell’ambito del suo lavoro, e che sia gravissimo che le possa essere impedito fisicamente lo svolgimento della sua opera di informazione.
Altresì, non possiamo che condannare con fermezza le immagini che ci sono giunte da Palermo, illustranti la repressione esercitata nei confronti di una manifestazione di dissenso pacifica e creatasi da un connubio di varie realtà come, ad esempio, Non Una Di Meno.
Le numerose violenze del 20 settembre, a nostro avviso, oltre ad essere spropositate e ingiustificate, rischiano di compromettere ulteriormente la libertà di manifestare e, soprattutto, la libertà di manifestare il proprio dissenso.
In uno stato che si professa democratico, come più volte e in precedenza abbiamo denunciato, ciò non può e non deve accadere.
